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September 2017  "Colori italiani" Einzelausstellung, "Istituto di Cultura italiano, Stuttgart

Einführung Dr. Martin Miller

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Wenn man sich hier in unseren Räumen umschaut versteht man sofort den Titel der Ausstellung: „Colori italiani“. Das Meer mit seinen Blautönen zu meiner Rechten ist wohl ohne weiteres erkenntlich. Aber auch bei den Bildern an der Wand zu meiner linken mit ihren Braun- und Grautönen, sowie bei den drei in Rot gehaltenen Gemälden hinter mir spiegeln die Farben Eindrücke wieder, welche Sonja Graeff-Schimmelpfennig in Italien – insbesondere in Norditalien – in sich aufgenommen hat. So sind es die Brauntöne bröckelnder Fassaden venezianischer oder Mailänder Palazzi, die sie zu ihren Kompositionen anregen. Auch die vergangene Pracht des Inneren mit verblassten Fresken oder mit blauem Samt bezogenen Stühlen kommt einem in den Sinn. In Mailand kann man trotz des ständigen Dunstes und des Smogs – oder vielleicht gerade deswegen – die schönsten Sonnenuntergänge beobachten: die drei Bilder hinter mir sind also eine Reminiszenz an Sonjas Jugend in Mailand. Etwas aktueller sind im Raum neben dem Eingang die Bilder des Iseo-Sees mit Christos Installation Floating Piers – hier faszinierte der Blau-Orange-Kontrast die Künstlerin.

Das vermeintliche Chaos der abstrakten Bilder folgt jedoch ob unbewusst oder mit Absicht einer strengen inneren Ordnung. Oftmals sind die Bilder in drei Teile aufgeteilt, die jedoch niemals streng symmetrisch sondern eher der spannenderen Ordnung des Goldenen Schnitts folgen. Des Weiteren spielt in den Kompositionen die Fibonacci-Folge eine besondere Rolle. (...)

Diese Fibonacci-Folge ist nach dem italienischen Mathematiker des 12. und 13. Jahrhunderts Leonardo Fibonacci benannt, sie war jedoch schon den Griechen der Antike und den alten Indern bekannt.

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Se vi guardate intorno nelle nostre sale capirete subito il titolo della mostra: "Colori italiani". Il mare con le sue sfumature di blu alla mia destra è probabilmente facilmente riconoscibile. Ma anche nei dipinti sulla parete alla mia sinistra con le sue tonalità marroni e grigie, così come nei tre dipinti rossi alle mie spalle, i colori riflettono le impressioni che Sonja Graeff-Schimmelpfennig ha assorbito in Italia - soprattutto nel Nord Italia. Così sono i toni marroni delle facciate fatiscenti dei palazzi veneziani o milanesi che ispirano le sue composizioni. Viene in mente anche lo splendore passato di interni con affreschi sbiaditi o sedie rivestite di velluto blu. A Milano, nonostante la costante nebbia e lo smog - o forse proprio per questo - si possono osservare i tramonti più belli: le tre foto alle mie spalle sono quindi un ricordo della gioventù milanese di Sonja. Un po' più recenti nella stanza accanto all'ingresso sono le immagini del lago d'Iseo con l'installazione Floating Piers di Christo - qui il contrasto blu-arancio ha affascinato l'artista.

Tuttavia, il supposto caos delle immagini astratte segue un rigoroso ordine interiore, sia inconsapevolmente che intenzionalmente. Spesso i dipinti sono divisi in tre parti, che però non seguono mai in modo strettamente simmetrico, ma piuttosto l'ordine più emozionante della sezione aurea. Inoltre, la sequenza di Fibonacci gioca un ruolo speciale nelle composizioni. (...)
Questa sequenza di Fibonacci prende il nome dal matematico italiano del XII e XIII secolo Leonardo Fibonacci, ma era già nota ai Greci dell'antichità e agli antichi indiani.

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